Tecnologia e Sistemi di Accordatura p.6



TECNOLOGIA E SISTEMI DI ACCORDATURA
Risorse hardware, software e online per la musica microtonale
(tesi di laurea di secondo livello in musica e nuove tecnologie -
INDICE)

UNA BREVE STORIA DEI SISTEMI DI ACCORDATURA p.4 - CONSIDERAZIONI FINALI

Nota alla versione per internet - 2012:
Il presente capitolo non ha la pretesa di essere esaustivo su un tema che ha occupato studiosi di tutto il mondo per migliaia di anni. Sono solo alcuni cenni storici che consentono di introdurre vari temi fondamentali della ricerca in questo settore. Alla fine di questo capitolo si trova una bibliografia che dovrebbe soddisfare qualsiasi curiosità al proposito.

Alla fine di questo breve excursus sulla storia dei sistemi di accordatura rimangono alcune considerazioni da fare.

Alcuni dei teorici, musicisti e costruttori di strumenti musicali citati sono universalmente conosciuti (da Pitagora a Stockhausen) altri sono dei perfetti sconosciuti tranne in ristrette cerchie di addetti ai lavori (Bosanquet e Darreg, tanto per fare due nomi). Questo non significa che il valore del loro apporto sul tema dei sistemi di accordatura sia direttamente proporzionale alla loro notorietà, semmai che coloro che sono più noti hanno avuto maggior influenza degli altri sulla percezione generale della questione.

Costi e benefici del 12tET: è indubbio che il temperamento equabile a 12 toni sia un compromesso. Come scrisse il teorico Johann Georg Neidhart nel 1732: “
il temperamento equabile porta con sé vantaggi e svantaggi, come il sacro vincolo del matrimonio” (citato da Isacoff) e lo dimostra la semplice considerazione che, nell’accordatura naturale, gli intervalli di ottava sono potenze di 2 mentre quelli di quinta giusta sono potenze di 3 e nessuna potenza di 2 coincide con una di 3 per cui o si aumenta il numero delle note, riducendo l’ampiezza degli intervalli, alla ricerca di maggior consonanza o ci si accontenta dell’approssimazione ottenibile con 12 note.

I fautori dell’accordatura naturale (come David B. Doty) vedono l’argomento così: “
all’inizio l’effetto del temperamento equabile, sulla musica occidentale, fu benefico. I compositori furono in grado di modulare liberamente e creare armonie complesse, impossibili coi temperamenti precedenti. Grazie a questo la musica ebbe uno sviluppo senza precedenti, portando a quello che è considerato “il periodo d’oro” della musica occidentale (XVIII e XIX secolo). Come una pianta stimolata da fertilizzanti chimici e ormoni della crescita la musica basata sul temperamento equabile crebbe rapidamente e in modo rigoglioso per un breve periodo, poi collassò. Se il temperamento equabile ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo, nel “periodo d’oro”, della musica occidentale, esso giocò un altrettanto importante ruolo nel suo declino come stile compositivo. Questa è essenzialmente la situazione nella quale si trovarono i compositori occidentali all’inizio del XX secolo: tutto quello che era possibile fare utilizzando le risorse del sistema temperato era già stato provato. Questa situazione portò molti di essi all’errata conclusione che i concetti di consonanza, tonalità e persino di altezza determinata avessero esaurito il loro ruolo di principi organizzativi. Ciò che aveva realmente esaurito le sue limitate risorse era, invece, il sistema temperato. L’aver sostituito 12 toni equidistanti a una vasta galassia di rapporti intervallari microtonali aveva spinto la musica occidentale in un vicolo senza sfondo. I compositori del XX secolo hanno cercato, invano, di scoprire o inventare altri principi organizzativi che fossero altrettanto potenti di quelli utilizzati nel precedente “periodo d’oro”, col risultato di aver creato sistemi essenzialmente arbitrari e musica che per la gran parte della popolazione risulta incomprensibile e inascoltabile”.
Questo giudizio sulla musica del XX secolo dal tono provocatorio è sicuramente molto controverso nella sua analisi ma, credo, sia interessante citarlo per alimentare il dibattito sul tema dell’accordatura che per molti, anche tra gli addetti ai lavori, pare essere un dato acquisito ed immutabile.

Malgrado l’origine relativamente recente del 12tET questo è diventato, di fatto, l’unico sistema d’accordatura dell’Occidente di cui gli esperimenti microtonali costituiscono, almeno per ora, le eccezioni che confermano la regola. I motivi di ciò sono vari: il consolidamento della sua posizione nel mondo musicale occidentale è coinciso con l’industrializzazione del XIX secolo, la produzione di massa e la conseguente standardizzazione degli strumenti musicali (in particolare gli strumenti a fiato orchestrali: legni e ottoni). Gli unici strumenti che richiedono il temperamento sono quelli ad accordatura fissa (piano, organo, arpa, percussioni intonate e strumenti a corda con i tasti), essendo gli altri sufficientemente flessibili per variazioni d’intonazione richieste dal contesto musicale. Ciò nonostante l’accordatura dei legni e degli ottoni fu standardizzata in modo da renderli capaci di suonare una scala cromatica con altezze il più possibile vicine a quelle del 12tET. Un’altra ragione del perdurante dominio del temperamento equabile è il repertorio del XVIII e XIX secolo. L’orchestra, come la conosciamo oggi, si era sviluppata in quel periodo insieme al suo repertorio e alla organizzazione dei concerti che la supportavano. Quel periodo aveva visto anche l’evoluzione del pianoforte, diventato lo strumento principale sia per esecuzioni solistiche che per l’accompagnamento, nonché come principale ausilio all’educazione musicale. L’orchestra, il pianoforte e i musicisti istruiti ad eseguire il repertorio del XVIII e XIX secolo, erano le risorse che i compositori del XX secolo avevano a disposizione se volevano che la loro musica venisse eseguita, e tutte queste risorse erano dedicate a musica che presupponeva il temperamento equabile. Non c’è da stupirsi che solo pochi di essi abbiano avuto la forza di mettere in discussione un tale potente apparato per tentare sistemi d’accordatura alternativi.

BIBLIOGRAFIA

Barbour J. Murray – Tuning and Temperament, a Historical Survey
Benade Arthur H. – Fundamentals of Musical Acoustics
Danielou Alain – Music and the Power of Sound
Doty David B. - The Just Intonation Primer
Forster Cris - Musical Mathematics on the art and science of acoustic instruments
Helmholtz Hermann – On the Sensations of Tone
Isacoff Stuart – Temperamento, Storia di un enigma musicale
Jorgensen Owen - Tuning: Containing the Perfection of Eighteenth-Century Temperament, the Lost Art of Nineteenth-Century Temperament, and the Science of Equal Temperament
Mathieu W.A. – Harmonic Experience
Partch Harry – Genesis of a Music
Sethares William A. - Tuning, Timbre, Spectrum, Scale
Wilkinson Scott R. – Tuning In, Microtonality In Electronic Music

Versione per internet - 2012

CARLO SERAFINI

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